Per essere un’amica vera devi rischiare. A volte le persone ti deluderanno, le ragazze possono essere molto crudeli le une con le altre, però non puoi lasciare che questo ti fermi. Se ti fanno male, rialzati, spolvera i tuoi sentimenti e riprovaci.
Qualche sera fa ho avuto il piacere di avere a casa un’amica d’infanzia e non mi capitava da un po’. Un piacevole momento racchiuso in uno scatto fotografico che ho condiviso sui social e ammetto che ha suscitato un notevole interesse. Cosa porta delle persone ad essere in sintonia a distanza di tempo trascorso senza vedersi, sentirsi, scriversi? Il sapore dell’amicizia che nasce in un periodo della vita nel quale non ci sono apparenti interessi, periodo nel quale si creano passioni condivisibili senza troppe esigenze, è decisamente forte, intenso e duraturo. Sono le amicizie nate nel periodo dell’adolescenza: l’amicizia che non vede ostacoli e cresce e si alimenta nella sincerità di quel rapporto, anche quando si proviene da situazioni familiari differenti, come nella serie tv: L’estate in cui imparammo a volare.

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Ho deciso di parlarvi di una storia tratta da un libro che ammetto di non aver letto ma ascoltato, attraverso il canale E-book, e poi visto sulla piattaforma Netflix
Estate 1974. Kate e Tully si incontrano per la prima volta nel cortile di casa. Anche se diverse, saranno unite da un’amicizia messa alla prova dagli scherzi del destino fino alla sfida finale. Un inno all’amicizia pura, vera che attraversa decenni, che lascia passare le mode, cambiare le abitudini, senza mai alterare il rapporto tra le due ragazze, così diverse così complementari. Un rapporto simbiotico di sorellanza che non ha ceduto il passo nemmeno di fronte alla fase più buia della propria esistenza. Il continuo passare avanti e indietro nei piani temporali che mai annoia, mai distoglie l’attenzione del lettore/spettatore, il quale rivive il passar del tempo tra le più famose hit dagli anni ’70 fino agli anni 2000, come True colors di Cindy Lauper, Funny How Time Slips Away di Willie Nelson, The Scientist dei Coldplay, Both Sides Now di Joni Mitchell, True Spandau Ballet, per citarne alcuni, e che fanno da colonna sonora agli arredi scenografici, ai costumi di scena, all’avvento di internet, al rapporto fra boomers e millennials.

A dire il vero, non saprei se consigliarvi di leggere (o ascoltare) il libro prima di vedere la serie, o viceversa, perché in entrambi i casi sono sicura che non resterete delusi e che proverete empatia per i personaggi. Non potrete fare a meno di emozionarvi, commuovervi e perché no, sentirete il desiderio di fare una telefonata ai vostri amici, e magari, come me, d’ora in avanti, vi metterete a cantare e ballare sulle note di Dancing queen degli Abba, come danza liberatoria, dove le vostre emozioni più profonde prenderanno forma. Provateci e poi ditemi se non avevo ragione! lol

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