Sausalito, sogno californiano e la serie “L’ultima cosa che mi ha detto”

Sausalito

Sausalito, tra sogno e realtà: il fascino della città che conquista il cuore (e il piccolo schermo)

Un amore al primo sguardo

Agosto. Le strade sono semi-deserte, mentre i luoghi iconici della città si riempiono di turisti in cerca di foto perfette. Io, invece, mi ritrovo in casa, a cercare un’alternativa al caos estivo. Perché un abbonamento non si paga solo per i mesi freddi: mi sono detta che era tempo di sfruttarlo anche quando il sole è alto e le giornate sembrano infinite.

E così ho viaggiato nel tempo, tornando con la mente a un passato ormai lontano più di un decennio, a quel momento in cui scoprii qualcosa che mi avrebbe catturata per sempre… e che ora sono pronta a raccontarvi.

Ci sono luoghi che non si visitano soltanto: si vivono, si respirano, ti entrano dentro e non ti lasciano più.

Sausalito è uno di questi. La prima volta che l’ho vista, appena oltrepassato il Golden Gate, ho sentito un brivido di riconoscenza verso il mondo: lì, tra le colline verdi che scendono fino al mare e le case color pastello adagiate come confidenze sulla baia, ho capito che esistono città che ti assomigliano, che parlano la tua stessa lingua dell’anima.

Camminare sul lungomare di Sausalito significa abbandonarsi a un tempo diverso, più lento, più vero. Il riflesso delle barche che ondeggiano placide, le gallerie d’arte nascoste, i caffè che profumano di mare e sale: tutto sembra un invito a restare. È un posto dove potrei vivere, ogni giorno con la stessa emozione della prima volta.

Il lungomare di Sausalito al tramonto.

Sausalito e la magia della serie “L’ultima cosa che mi ha detto”

Non stupisce che L’ultima cosa che mi ha detto abbia scelto proprio Sausalito come una delle sue cornici. La città diventa silenzioso testimone di una storia intensa, fatta di misteri e di legami familiari che resistono al tempo e alle menzogne.

La serie, con una magnetica Jennifer Garner nei panni di Hannah e la giovane e talentuosa Angourie Rice nel ruolo della figliastra Bailey, ci trascina in un vortice di emozioni. E poi c’è lui, Nikolaj Coster-Waldau, che presta il suo carisma a Owen, l’uomo attorno al quale si muove il cuore della vicenda.

Sausalito non è solo un luogo di passaggio nella trama: è un respiro, un rifugio, un punto di partenza e di ritorno. Guardando la serie, ci si innamora non solo della storia, ma anche di questo angolo di California che sembra uscito da un sogno.

Jennifer Garner in “L’ultima cosa che mi ha detto”.

Il sapore di Sausalito: il clam chowder

Ogni luogo indimenticabile ha un gusto che lo rappresenta. Per Sausalito è senza dubbio il clam chowder servito nel sourdough bread bowl: la zuppa cremosa di vongole racchiusa in una pagnotta croccante di pane a lievitazione naturale.

Un piatto che non è solo tradizione, ma emozione pura: un abbraccio caldo, semplice e accogliente, capace di farti sentire a casa anche se sei a migliaia di chilometri di distanza.

Clam chowder nel sourdough bread bowl

Clam Chowder nella ciotola di pane: un abbraccio caldo di Sausalito

Se penso a Sausalito, penso subito a un sapore che sa di mare e di autenticità: il clam chowder servito nel sourdough bread bowl, una zuppa cremosa di vongole racchiusa in una pagnotta croccante. È un abbraccio caldo, semplice e accogliente, capace di farti sentire a casa anche a migliaia di chilometri di distanza.

Ingredienti

  • 1 cipolla grande bianca, tritata
  • 2 gambi di sedano, tritati
  • 450 g di patate rosse a cubetti
  • 5 fette di bacon semi-congelato, a pezzetti
  • 1 foglia di alloro
  • 560 g di vongole in scatola
  • 2 tazze di brodo di pollo (o acqua/liquido delle vongole)
  • 3 tazze di panna fresca (o metà latte e metà panna)
  • 2 cucchiaini di salsa Worcestershire (facoltativa)

Per il roux (addensante):

  • 60 g di burro
  • 3 cucchiai di farina

Preparazione

  1. Tritate cipolla, sedano e patate. Mettete le patate in acqua fredda e tenete da parte.
  2. In una pentola capiente, rosolate il bacon fino a doratura. Unite cipolla e sedano e lasciate che rilascino il loro profumo, mescolando delicatamente.
  3. Scolate le patate e aggiungetele alla pentola. Versate le vongole con il loro liquido e la foglia di alloro. Tenete da parte le vongole per il finale.
  4. Portate a ebollizione, poi fate sobbollire 15-20 minuti, finché le patate sono tenere.
  5. Unite la panna e le vongole messe da parte. Mescolate con cura.
  6. Preparate il roux: sciogliete il burro in un pentolino, aggiungete la farina e mescolate per 2 minuti. Aggiungete la panna rimanente fino a ottenere una crema liscia e vellutata.
  7. Usate il roux per addensare la zuppa, incorporandolo poco alla volta fino a raggiungere la cremosità perfetta.

Come gustarlo

Versate la zuppa in una pagnotta di pane da 1 chilo tagliando la parte superiore (come da foto), decorate con erba cipollina e pezzetti di bacon croccante, o accompagnatela con una fetta di pane all’aglio tostato e un rametto di timo fresco. Ogni cucchiaio è un piccolo viaggio tra mare, sale e calore casalingo… proprio come passeggiare sul lungomare di Sausalito.

🎶 Playlist “Sausalito in Cucina”

Per completare l’esperienza di Sausalito anche tra le mura di casa, ho creato una playlist perfetta da ascoltare mentre prepari il clam chowder. Una colonna sonora fatta di indie, folk e jazz morbido, che accompagna ogni gesto in cucina e trasporta tra le case pastello e i tramonti sul mare.

Ascolta qui: Sausalito in Cucina – Spotify

💡 Suggerimento d’ascolto: Lascia che la musica accompagni il ritmo della cucina: mentre tagli cipolla e sedano, mescoli il roux o versi la zuppa nelle ciotole di pane, ogni nota diventa un piccolo viaggio tra Sausalito e il cuore della California.

Perché visitarla (e guardarla)

Sausalito è poesia in forma di città. È un ricordo che diventa desiderio, e un desiderio che chiede di essere realizzato. Visitandola, si ha la sensazione di vivere dentro una sceneggiatura che parla di bellezza e di vita vera.

E guardando “L’ultima cosa che mi ha detto”, ci si ritrova a camminare tra le stesse strade, a osservare gli stessi tramonti, come se un filo invisibile legasse lo spettatore ai protagonisti.

Se cercate un luogo da amare e una serie che sappia emozionarvi, allora il viaggio è già iniziato: basta attraversare il Golden Gate — con gli occhi, con il cuore o con lo schermo.

Consiglio per i lettori: se siete curiosi, segnate Sausalito come tappa imperdibile del vostro prossimo viaggio in California… e non perdete “L’ultima cosa che mi ha detto”, per viverla anche dal divano di casa.

Raccontatemi nei commenti: avete già visitato Sausalito o visto la serie?

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